Gay & Bisex
Una mattinata indimenticabile al mare
di 99erre99
08.06.2014 |
8.410 |
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"Non se l'è lasciato dire due volte, ha cominciato a stantuffarmi che era un piacere..."
Era un lunedì di fine aprile, avevo la giornata libera, e non avevo programmato nulla, vagavo così con l'auto; mi ritrovai nei pressi della pineta che costeggia il mare. Presi una traversa e arrivai alla spiaggia, scesi dall'auto e mi avventurai sulla sabbia, nessuno, non c'era nessuno.Mi sedetti sulla sabbia e guardavo il mare, non passò tempo che per il caldo mi spogliai e rimasi con i boxer.
Stavo lì da ormai un po' di tempo che mi venne voglia di fare il bagno, mi guardai attorno, non c'era nessuno, tolsi i boxer e mi tuffai in acqua. Era fredda, feci un paio di bracciate e poi uscii, mi andai a stendere , misi sotto la camicia.
Dopo un po' sentii delle voci, e mi resi conto che ero nudo, che fare? Alzai la testa e vidi due uomini tra i 60 e i 70 anni che guardavano.
La cosa non mi infastidiva, anzi mi stesi di nuovo questa volta a pancia sotto, e dovetti assopirmi.
Ad un certo punto sentii le voci più vicine, aprii gli occhi e vidi i due uomini che mi erano a un paio di metri.
Uno era tarchiato muscoloso e l'altro era magro e alto.
Quello tarchiato chiese com'era l'acqua, io risposi un po' fredda, anzi abbastanza.
Disse ancora, ma fa caldo un bagno ci vorrebbe, intanto cominciò a spogliarsi e si tolse tutto; l'altro lo seguì senza parlare.
Avevano due cazzi molto diversi, quello tarchiato lo aveva grosso, l'altro lo aveva sottile ma aveva una particolarità, un glande sproporzionato, molto grande.
A quel punto il primo mi invitò a fare il bagno, dicendo, con un sorrisetto, che anche se l'acqua era fredda poi ci saremmo scaldati. Io capii l'allusione, e mi accorsi che la cosa mi eccitava.
Entrammo in acqua solo noi due, l'altro rimase seduto, qualche bracciata, poi si avvicina, mi accarezza la guancia e mi mette il pollice in bocca. Io rimase interdetto, poi mi ritrovai a leccargli quel pollice enorme, poi cominciai a succhiarglielo.
A questo punto lui si avvicina, mi bacia l'orecchio, m'infila la lingua dentro, mi dice "vedo che ti piace", detto questo mi stringe e sento che il suo attrezzo è ben in tiro; mentre mi stringe con la mano sinistra con la destra mi accarezzo il culo e quando arriva al buchetto comincia a stimolarlo, la cosa mi piace molto e comincio ad emettere qualche sospiro. Ero eccitato, allora lui si avvicina con le labbra e mi mette la sua lingua in bocca, io gliela succio e lui mi dice, lo sapevo che eri una troia, vieni andiamo a riva.
Arrivati a riva, io ero carponi, mi stavo rialzando quando sento le sue grosse mani che mi spingono a terra, poi si sdraia su di me, " dove vai troia" mi mette un dito poi due nel culo, e comincia a lavorarlo, poi sento che è arrivato il momento tanto temuto e tanto desiderato.
Appoggia la sua cappella, sento che fa pressione dolcemente, fa fatica, ad un certo punto sento un dolore fortissimo, era entrato, si è fermato e mi ha sussurrato all'orecchio "troia ora sei mia", ho girato appena la testa e gli ho messo la lingua in bocca, lui ha ricambiato, a quel punto io gli ho detto "si sono una troia" fottimi.
Non se l'è lasciato dire due volte, ha cominciato a stantuffarmi che era un piacere. Mi piaceva sentirlo dentro di me, ansimavo e a bocca aperta la mia lingua cercava altro.
A quel punto anche l'uomo magro si avvicina e me lo mette in bocca, aveva capito che lo desideravo, lo spompino per bene, mentre l'altro continua a chiavarmi da dietro e a chiamarmi troia e puttana.
ad un certo punto sento che i suoi colpi sono più decisi, si inarca e sento dentro riempirmi tutto, mi crolla addosso mi gira la testa e mi piazza la sua lingua in bocca.
Dopo di che si alza fa segno al magro di passare dietro, lui viene davanti e mi piazza il suo cazzone in bocca, glielo pulisco bene, mentre l'altro mi stantuffa alla grande, la strada era già pronta. Dopo un po' anche lui si svuota dentro di me.
Loro si alzano e vanno verso i vesti, io vado in acqua e mi lavo alla meglio.
Li raggiungo e chiedo se ci possiamo rivedere, il tarchiato dice naturalmente, una troia come te non si può lasciar perdere; così ci scambiamo i cellulari.
Prima di andarsene, il tarchiato mi dice che è vedovo, quindi solo a casa, per cui se voglio ci possiamo vedere una volta la settimana a casa sua, così le cose le facciamo per bene. Dice inoltre che saremo in tre, ci sarà anche il magro, io dico che non c'è problema, mi avvicino e lo bacio, gli succhio ben bene la lingua, così faccio anche al magro. Prima di andarsene, mi tocca il culo, me lo stringe e dice, hai un gran bel culo, e se ne va ridendo.
Tornato a casa, ero contento di aver provato una tale emozione, avevo qualche bruciore, ma non vedevo l'ora che mi arrivasse la telefonata. Che poi c'è stata.
(per chi vuole, mi piacerebbe conoscere i vostri commenti)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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